Il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente, lo scorso 3 luglio, il Capo I dello schema di decreto legislativo che ridisegna il sistema nazionale della riscossione. Questo decreto mira a rendere la riscossione più efficiente, stabilendo tempistiche precise per l’azione degli enti riscossori e introducendo misure di controllo più stringenti. L’obiettivo principale è quello di garantire una gestione più trasparente e responsabile delle attività di riscossione, con benefici sia per lo Stato che per i contribuenti.
Analizziamo di seguito i punti salienti contenuti nel provvedimento:
Scadenze rigorose e discarico automatico
Il legislatore delegato ha definito tempistiche rigorose per l’attività di riscossione. A partire dal 1° gennaio 2025, l’agente della riscossione sarà obbligato a notificare le cartelle di pagamento entro nove mesi dall’affidamento del carico, come stabilito dall’art. 26 del dpr 602/1973. Questa misura mira a ridurre i tempi di attesa e a garantire che le procedure di riscossione siano avviate tempestivamente. In caso di eventi eccezionali, sono previsti termini più lunghi, per adattarsi a situazioni straordinarie che potrebbero rallentare il processo.
Se queste scadenze non vengono rispettate, scatta il discarico automatico: le quote non riscosse entro cinque anni dall’affidamento saranno restituite all’ente creditore. Ad esempio, un carico affidato il 10 febbraio 2025 dovrà essere riscosso entro il 31 dicembre 2030, altrimenti sarà discaricato. Questa disposizione incentiva l’ente riscossore a operare con maggiore efficienza e a non accumulare ritardi ingiustificati.
Il discarico anticipato, invece, si applica in situazioni specifiche, come la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale, l’assenza di beni del debitore aggredibili, o l’esaurimento infruttuoso delle attività di recupero nei due anni precedenti. Questa misura permette di chiudere rapidamente le pratiche che si dimostrano irrecuperabili, riducendo i costi e le risorse impiegate inutilmente.
Monitoraggio continuo e scambio di informazioni
Un aspetto cruciale del nuovo decreto è l’introduzione di un flusso continuo di informazioni tra l’ente creditore e l’ente riscossore. L’articolo 1, comma 1, lett. d) prevede che ogni mese vengano trasmessi dati telematici sulle procedure e le riscossioni effettuate nel mese precedente. Questo sistema di monitoraggio costante consente all’ente creditore di essere sempre aggiornato sullo stato delle operazioni e di verificare l’efficacia dell’ente riscossore.
Questa misura rafforza le disposizioni della legge di bilancio 2024, che ha introdotto l’art. 75-ter nel dpr 602/73. Questo articolo permette all’agente della riscossione di utilizzare tutte le informazioni disponibili nell’anagrafe tributaria prima di avviare l’azione di recupero coattivo. L’ente riscossore sarà quindi in grado di pianificare le proprie attività in modo più mirato ed efficace, riducendo i margini di errore e aumentando le possibilità di recupero.
Inoltre, l’ente riscossore dovrà relazionare mensilmente all’ente creditore, fornendo un quadro dettagliato delle attività svolte e dei risultati ottenuti. Questa trasparenza aumenta la fiducia nel sistema di riscossione e permette un controllo più accurato delle operazioni.
Responsabilità dell’agente della riscossione
Una delle novità principali del decreto riguarda la responsabilità dell’agente della riscossione. In caso di mancato recupero delle quote affidate, l’ente riscossore potrebbe essere chiamato a rispondere finanziariamente, seppure in misura ridotta. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) vigilerà sulle attività svolte e, in caso di responsabilità accertata, l’agente dovrà pagare 1/8 del carico contestato o impugnare la decisione. In assenza di definizione o ricorso, l’importo salirà a 1/3. Questa misura incentiva l’ente riscossore a operare con maggiore diligenza e responsabilità.
Innovazioni tecnologiche e formazione del personale
Il decreto introduce ulteriori misure per migliorare l’efficienza del sistema di riscossione. Tra queste, l’adozione di strumenti tecnologici avanzati per la gestione e l’analisi dei dati. L’utilizzo di tecnologie moderne permetterà di individuare e recuperare i crediti in modo più efficace, migliorando la capacità di risposta del sistema di riscossione.
Viene previsto un programma di formazione continua per il personale dell’Agenzia della Riscossione. Questo programma mira a migliorare le competenze tecniche e operative necessarie per una gestione efficace delle procedure di riscossione. La formazione costante del personale è fondamentale per affrontare le sfide di un sistema in continua evoluzione e per garantire un servizio di alta qualità.
Coordinamento interistituzionale e revisione delle sanzioni
Il decreto prevede anche un rafforzamento del coordinamento tra le diverse istituzioni coinvolte nel processo di riscossione, compresi gli enti locali. Questo miglioramento del coordinamento è essenziale per garantire una gestione più integrata ed efficiente dei crediti pubblici, riducendo duplicazioni di sforzi e migliorando la sinergia tra i vari enti.
Un’altra novità riguarda la revisione delle sanzioni applicabili in caso di inadempimento. Le sanzioni saranno rese più proporzionate e dissuasive, con l’obiettivo di favorire la compliance volontaria da parte dei debitori. Questa misura dovrebbe incentivare i contribuenti a regolarizzare la propria posizione senza necessità di interventi coercitivi, riducendo i costi e i tempi delle procedure di riscossione.
Trasparenza e comunicazione
Il decreto introduce misure per aumentare la trasparenza delle procedure di riscossione e migliorare la comunicazione con i contribuenti. Verranno fornite informazioni chiare e tempestive sulle posizioni debitorie dei contribuenti e sui diritti e doveri relativi alla riscossione. Una comunicazione più trasparente e diretta migliorerà la fiducia dei cittadini nel sistema di riscossione e faciliterà il rispetto delle scadenze e degli obblighi fiscali.
Monitoraggio e valutazione
Infine, il decreto prevede l’introduzione di meccanismi di monitoraggio e valutazione periodica delle performance dell’ente riscossore. Questi meccanismi permetteranno di assicurare che gli obiettivi di efficienza e efficacia vengano costantemente perseguiti e raggiunti. Il monitoraggio continuo delle performance è essenziale per identificare eventuali criticità e intervenire tempestivamente per correggere le inefficienze.
Da questa breve analisi del provvedimento è possibile giungere alla conclusione che l’obiettivo che il legislatore si è dato con il decreto in questione è piuttosto chiaro, ovvero rendere la riscossione più celere e possibilmente anche più fruttuosa, garantendo nel contempo un rigoroso controllo delle attività svolte dall’Agenzia della Riscossione. Con queste nuove disposizioni, il sistema di riscossione dovrebbe, almeno nelle intenzioni, diventare più moderno, trasparente ed efficace, in grado di rispondere meglio alle esigenze dello Stato e dei contribuenti. Le misure introdotte mirano a creare un sistema più equilibrato, in cui la responsabilità e l’efficienza siano al centro delle operazioni di riscossione.
Dott. Francesco Foglia