A seguito dell’emergenza economico-sanitaria legata alla diffusione del COVID-19, il Governo ha previsto specifici interventi in ordine al prelievo fiscale degli enti territoriali, sotto forma di rimodulazione delle scadenze degli adempimenti o loro posticipo. 

Si tratta di misure destinate ad avere efficacia temporanea e legata alla predetta emergenza.

Vediamo le principai novità introdotte: 

  1. Il decreto legge 125 del 2020 (commi 4-quinquies-4-septies) proroga al 31 gennaio 2021 il termine per la pubblicazione, da parte dei comuni, sul sito del Dipartimento delle finanze del MEF, delle aliquote e dei regolamenti concernenti i tributi comunali. 
  2. E’ prorogata al 31 dicembre 2020 la data entro la quale il comune deve inserire il prospetto delle aliquote IMU e il relativo regolamento sul Portale del federalismo fiscale. 
  3. I commi 628-629 della legge di bilancio 2021 abrogano, a decorrere dal 1° gennaio 2021, l’imposta regionale sulla benzina per autotrazione (IRBA) mentre il comma 1107 prevede che allo scopo di semplificare gli adempimenti tributari dei contribuenti e le funzioni dei centri di assistenza fiscale nonché degli altri intermediari, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano entro il 31 marzo dell’anno a cui l’imposta si riferisce inviano al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento delle finanze i dati rilevanti per la determinazione dell’imposta regionale sulle attività produttive–IRAP mediante l’inserimento degli stessi nell’apposita sezione del portale del federalismo fiscale ai fini della loro pubblicazione sul sito informatico 

La fiscalità comunale è stata interessata da ripetuti interventi che si sono finora susseguiti e a seguito dei quali l’assetto normativo ha presentato frequenti elementi di incertezza. 

Dopo una prima fase in cui si è cercato di rafforzare la dimensione propria dell’autonomia finanziaria degli enti territoriali si registra, ormai da alcuni anni (e per una serie di fattori economici e finanziari che vanno oltre la dimensione nazionale), un maggior peso del coordinamento e della finanza derivata, ovvero del contrappeso dell’autonomia finanziaria. Si assiste pertanto a una nuova espansione dei trasferimenti o comunque di forme di entrata direttamente regolate dal centro

La legge di bilancio 2020 ha introdotto una complessiva riforma dell’assetto dell’imposizione immobiliare locale, con l’unificazione delle due vigenti forme di prelievo (l’Imposta comunale sugli immobili, IMU e il Tributo per i servizi indivisibili – TASI) in un unico testo. 

Per quanto riguarda la finanza regionale, la legge di bilancio 2020 ha previsto l’anticipo di un anno delle facoltà per le regioni a statuto ordinario di utilizzare il risultato di amministrazione e il fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa per il raggiungimento dell’equilibro di bilancio, nonchè la definizione di una disciplina transitoria in materia di monitoraggio e certificazione dell’equilibrio di bilancio (commi 541-545).

Con riferimento alle regioni a statuto speciale, si evidenziano le disposizioni volte a recepire l’accordo del 7 novembre 2019 tra il Governo e la regione Sardegna e l’attribuzione alla regione Sicilia di un contributo di 80 milioni di euro annui a decorrere dal 2020 a favore dei liberi consorzi e delle Città metropolitane della regione, in attuazione dei precedenti accordi (commi 866-875). 

L’articolo 118-ter del decreto legge 34 del 2020 consente agli enti territoriali di deliberare una riduzione fino al 20 per cento delle tariffe e delle aliquote delle proprie entrate, tributarie e patrimoniali, purché il soggetto obbligato al pagamento vi provveda con autorizzazione permanente all’addebito diretto del pagamento su conto corrente bancario o postale. 

L’articolo 181 del medesimo decreto, per favorire la ripresa delle attività turistiche, esonera – dal 1° maggio al 31 ottobre 2020 – gli esercizi di ristorazione ovvero per la somministrazione di pasti e di bevande dal pagamento della tassa o del canone dovuti per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Tosap e Cosap). 

Ricordiamo che il decreto legge 124 del 2019 è intervenuto in maniera significativa sulla disciplina della TARI:

  1. proroga la modalità di misurazione della Tari da parte dei Comuni sulla base di un criterio medio-ordinario e non sull’effettiva quantità di rifiuti prodotti; 
  2. fissa al 30 aprile il termine di deliberazione delle tariffe Tari per l’anno 2020;
  3. prevede l’accesso a condizioni tariffarie agevolate alla fornitura del servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani e assimilati agli utenti domestici che si trovino in condizioni economicosociali disagiate;
  4. consente, dal 1° gennaio 2021, l’accesso in modo automatico al bonus sociale.